Neon Genesis Evangelion Vs Mazinga
L'incontro tra due capostipiti dell'animazione giapponese. E lo scopo finale è sempre lo stesso: salvare il mondo

Darik


Capitolo 3

IL GIORNO DOPO
Due uomini stavano maneggiando intorno ad un' antenna televisiva sopra uno dei palazzi residenziali di Neo-Tokyo 3.
Indossavano tute da operaio e avevano tre cassette per gli attrezzi ai loro piedi.
Uno di loro, mentre teneva entrambe le braccia sull'antenna, come se volesse controllare qualcosa nel dettaglio, avvicinò il viso al polso destro, e cominciò a parlare: "Base, qui avvistatori 2-6. Stiamo tenendo sotto controllo la casa del bersaglio terziario".
Da una minuscola radio mimetizzata nell'orologio che l'uomo portava al polso, giunse la risposta: "Molto bene. Gli altri avvistatori sono posizionati lungo il tragitto che compie di solito per andare al lavoro. Al primo movimento sospetto, riferite immediatamente".
"Ricevuto base. Proprio adesso il bersaglio sta uscendo".

Dall'ingresso principale del palazzo posto proprio di fronte a quello su cui si trovavano i due uomini, uscì il vice-comandante della Nerv Kozo Fuyutsuki, che chiamò un taxi per dirigersi alla metropolitana che lo avrebbe condotto dentro il Geo-Front.
Fuyutsuki appariva molto tranquillo, e non si accorse di decine di occhi che lo spiavano, nascosti tra la gente che già dal primo mattino affollava quelle strade.
Quando l'uomo scese dal taxi per avviarsi verso la metropolitana, due figure uscirono da un vicolo: erano Akito e Nadia, che cercavano di apparire come due semplici fidanzati.
"Eccolo, e quell'uomo con la divisa marrone. Lo riconosco dalla foto che mi mostrò una volta il professor Ogisa" disse Akito, spingendosi con Nadia attraverso la folla.
I due ragazzi erano arrivati la sera prima a Neo-Tokyo 3, ma per prudenza avevano deciso di non andare subito in città, fermandosi vicino ad una cascina abbandonata e dormendo in macchina.
Poi si erano avviati a piedi verso il centro abitato.
Ora sembrava arrivato finalmente il momento in cui avrebbero potuto ricevere un aiuto sicuro contro coloro che li davano la caccia.
Fuyutsuki attendeva tranquillo che arrivasse il treno, mentre Akito e Nadia erano ad una ventina di metri da lui. Lo avrebbero raggiunto subito, se non fosse stato per le numerose persone che si frapponevano tra lui e loro.
Potevano anche chiamarlo a voce, ma Akito preferiva non dare nell'occhio.
E fu proprio allora che un gruppetto di teppisti, cinque in tutto, sbucato da una scala mobile li vicino, adocchiò Nadia e fischiando si avvicinarono a lei.
Uno di loro la prese per il braccio bloccandola, e le disse con tono strafottente: "Ehi bellezza, perché non lasci perdere quel merdoso con cui stai adesso e non vieni con noi, uomini veri?"
"Si, abbiamo certi gingilli che non ti immagini neanche" continuò un altro.
Nadia li fissava incuriositi, sapeva che tipo di persone fossero, ma era la prima volta che ne vedeva dal vivo, come sarebbe stato per qualunque altra cosa d'altronde.
Akito invece pensò: "Oh no! Ci mancavano solo i teppisti adesso!"
Cercò di scaricarli il prima possibile: "Sentite voi, lei sta con me e non le interessano tipi come voi!"
"Tu non interferire, stronzetto!" lo minacciò uno dei cinque cominciando a spingerlo indietro e allontanandolo da Nadia, che fu affiancata da altri due teppisti che le serrarono le braccia.
"Su, andiamo a divertirci!" le dissero insieme con sorrisi pochi rassicuranti e cominciando pure ad accarezzarle i capelli.
"Nadia!" la chiamò Akito, mentre il teppista lo faceva indietreggiare sempre più a spintoni.
Il ragazzo avrebbe voluto reagire, ma chi lo spingeva era un dannato bestione alto quasi due metri e con una corporatura da gorilla.
Allora Nadia pose fine ai tentennamenti, i suoi muscoli si irrigidirono, e con voce incredibilmente decisa, esclamò: "Lasciateci stare e andatevene!"
Negli occhi della ragazza brillò nuovamente quella luce sinistra.
A quel punto i teppisti che bloccavano Nadia la lasciarono di scatto, anche quello che spingeva Akito si bloccò, e tutti e cinque se ne andarono in silenzio muovendosi quasi come automi.
Mentre la gente intorno era rimasta indifferente, solo qualcuno aveva dato giusto qualche occhiata distratta, Nadia si avvicinò ad Akito: "Stai bene?" gli domandò premurosa.
Akito la guardava in modo strano, sapeva cosa fosse in realtà Nadia e immaginava cosa avesse fatto, ma lo inquietava lo stesso: di fronte a lui c'era un essere dotato di energie incredibili, che avrebbe potuto portare la razza umana all'estinzione.
L'aver collaborato con Ogisa e l'averla vista crescere dentro quella capsula criogenica gli aveva permesso di mascherare i suoi timori e anche di attenuarli (quando conosci bene una cosa, la temi di meno), ma aver visto in quel momento in azione anche solo una briciola del potere che Nadia racchiudeva dentro, aveva fatto crollare le sue sicurezze.
"Perché mi guardi cosi?" gli domandò ancora Nadia guardandolo perplessa.
"S… si, sto bene! Andiamo!"
Akito si voltò e fece giusto in tempo a vedere il treno, su cui era appena salito Fuyutsuki, partire come faceva sempre.
"Maledizione!" esclamò Akito "Ora non ci resta che andare vicino a casa sua e attendere che torni!"
"Ma non potremmo tentare di rintracciarlo?" propose Nadia.
"No, non credo sia prudente andare troppo in giro. Vieni, troviamo un posto da cui potremo sorvegliare la sua casa senza dare nell'occhio".
Akito riprese la mano di Nadia e ricominciò a farsi largo tra la folla per uscire dalla stazione.
Però fu proprio in quel momento che una ventina di uomini, perfettamente mescolati tra la folla e vestiti come normali passanti, senza dare nell'occhio cominciarono a formare una sorta di cerchio intorno ai due ragazzi, un cerchio che si restringeva sempre di più man mano che Akito e Nadia si avvicinavano all'uscita.
Nadia si fermò di colpo, trattenendo anche Akito che continuava a tenerla per mano.
"Che succede?" domandò il ragazzo.
"Ci attaccano!" fece in tempo a gridare Nadia, e un istante dopo quei venti uomini balzarono addosso ai due ragazzi, e addormentarono all'istante Akito con una delle loro freccette lanciate da un falso orologio.
Il ragazzo crollò tra le braccia di due di quegli uomini che prontamente lo portarono via, giustificandosi davanti alle persone che non avevano assistito all'aggressione: "Il nostro amico ha avuto un malore, lo portiamo fuori".
La gente che si trovava in quel punto invece, udendo il grido di Nadia, si girò incuriosita, ma la curiosità fu sostituita dallo spavento quando videro ben tre di quegli uomini volare in aria e andare a sbattere contro alcuni passanti.
Rapidamente la sala fu riempita dalle grida di terrore e dai passi delle persone che scappavano in tutte le direzioni.
Alcuni degli assalitori lanciarono altre freccette narcotizzanti contro Nadia, ma la ragazza le afferrò tutte con velocissimi movimenti delle mani, un po' come se afferrasse delle mosche.
E con altrettanta incredibile velocità le rilanciò contro di loro, colpendoli al collo e mandandoli al tappeto.
Erano rimasti dieci aggressori, che giravano intorno a Nadia come se la sorvegliassero, mentre la sala si era completamente svuotata.
Anche Nadia si guardava intorno, e d'un tratto si accorse che Akito era scomparso.
La rabbia si impadronì di lei, quegli uomini sicuramente lavoravano per lo stesso uomo che aveva provocato la morte di suo padre. E ora le avevano portato via anche il suo primo e finora unico amico.
Gli occhi di Nadia si illuminarono nuovamente di una luce sinistra, ed ecco che i suoi aggressori caddero senza motivo apparente in ginocchio, i loro corpi si irrigidirono, i loro volti indicavano sofferenza e agonia.
"Dove avete portato Akito? Ditemelo o farò esplodere i vostri cervelli!" li minacciò Nadia.
La ragazza li fissò per qualche secondo con grande concentrazione, come se scrutasse dentro di loro.
"Dunque lo ritroverò li?"

Nella sua base segreta, Cerberus, tramite le microtelecamere inserite nei suoi uomini, e affiancato da Gog e MaGog, osservava la scena.
"Grrr… hanno catturato quello stupido ragazzino, ma non so che farmene dei pesci piccoli! E' lei che voglio! Ma come temevo, è troppo potente!" ringhiò Cerberus.
"Immagino che adesso manderai all'attacco i mostri meccanici che abbiamo per sicurezza inviato a Neo-Tokyo 3 lasciandoli poi nella stratosfera sopra la città perché non li scoprissero" disse Gog.
"Dopo l'antipasto che abbiamo gustato con Ruger 80, e arrivato il momento di passare ai piatti forti" continuò MaGog.
"Si. Attun! Ofilot! Marpen! Forx! Attaccate la città di Neo-Tokyo 3 e portatemi viva e vegeta quella ragazza, non importa a quale prezzo!"
"Siamo sicuri che possano farcela?" domandò Gog.
"Certamente. Se Nadia potesse sfruttare al massimo il suo potenziale, non ce la farebbero. Ma quella ragazza ha ancora scarsa esperienza e in più, siccome ho calcolato che Ogisa è stato costretto a farla uscire dalla capsula criogenica prima del previsto, la sua struttura genetica non ha ancora raggiunto il pieno sviluppo. Quindi non riuscirà a sopportare un uso massiccio e prolungato dei suoi poteri" spiegò trionfante Cerberus.

Dalle nuvole al di sopra di Neo-Tokyo 3, sbucarono all'improvviso quattro mostri meccanici.
Il primo, Attun, aveva un corpo antropomorfo racchiuso in una specie di armatura di colore marrone, con una fila di lame poste in orizzontale tutte intorno alle mani.
Ofilot invece sembrava un grosso ragno, con otto zampe e due teste, posizionate una sulla schiena e l'altra sullo stomaco.
Marpen pareva un grosso carro armato, munito di cingoli artigliati, e braccia che avevano delle asce al posto delle mani.
Infine Forx era in pratica un gigantesco cobra, lunghissimo, con un malvagio viso incrocio tra quello umano e quello di un rettile, e braccia squamose con mani artigliate.
L'apparizione di quei mostri gettò nel panico le persone che camminavano per le strade di Neo-Tokyo 3, che videro il cielo oscurarsi e alzarono lo sguardo verso l'alto vedendoli.
Anche gli uomini delle postazioni di sicurezza della Nerv furono presi alla sprovvista.
Nel Quartier Generale dell'agenzia risuonò l'allarme, purtroppo mancava il tempo di far passare la città all'assetto da battaglia, per cui gli altoparlanti si limitarono ad ordinare ai civili di correre verso i rifugi, anche se non avevano affatto bisogno che qualcuno glielo dicesse.
I mostri atterrarono in città alzando un gran polverone e con un fracasso enorme, e cominciarono a dirigersi verso la stazione dei treni metropolitani dove si trovava Nadia.

Il maggiore Misato Katsuragi stava dormendo tranquillamente immersa nel suo futon, mentre Asuka in cucina scalpitava perché Shinji si sbrigasse a preparare la colazione, visto che dovevano andare a scuola.
"Ma ti vuoi muovere? Massimo tra venti minuti dovremo essere a scuola!" gridava la ragazza, che si agitava sulla sedia come uno che, dopo essere stato legato, cerca invano di liberarsi.
"Si Asuka, arrivo" diceva Shinji destreggiandosi come poteva tra due toast e due succhi di frutta.
"Ma non dovresti preoccuparti più di tanto. Possiamo sempre chiedere alla signorina Misato di darci un passaggio con la sua macchina".
"Ma scherzi?! Prima che riusciamo a schiodarla dal letto, passerebbe l'intera giornata" replicò Asuka.
Poi sembrò al ragazzo di udire qualcosa provenire da lontano.
Shinji ebbe un brutto presentimento, uscì dalla cucina e si diresse verso la porta d'ingresso dell'appartamento.
"Ma dove te ne vai adesso?! Mi lasci cosi senza colazione?!" gli gridò da dietro Asuka, senza ottenere risposta.
"Ma tu guarda che tipo. Uno cosi imbranato, cosi semplice, che riesce a pilotare bene l'Eva solo perché ha un immensa fortuna, un tale stupido… e proprio lui mi devo sognare la notte?! Cosa c'entra un sempliciotto come quello Shinji con la personificazione della perfezione, ovvero la sottoscritta?!" pensava Asuka.
Che subito scoppiò in una grossa risata: "Complimenti Asuka, ti meriti il premio come migliore sparafesserie dell'anno!"
Si alzò e andò a servirsi da sola, cominciando a mangiucchiare il toast.
"Peccato però che l'attrazione verso Shinji non sia una fesseria. Stupido Shinji! Come hai osato farmi innamorare di te! Per punizione, mi mangio anche il tuo toast, uffa".
E proprio allora sentì Shinji gridare: "Asuka! Presto, vieni qui!"

Misato stava ancora dormendo, quando il telefono che teneva affianco iniziò a suonare.
All'iniziò cercò di ignorarlo, ma lo squillo era troppo vicino per farlo.
Allora pensò di far passare qualche altro squillo, in modo che chi la chiamava capisse che non voleva essere disturbata.
Ma chiunque fosse era molto ostinato, e cosi alla fine Misato si decise a rispondere.
"Pronto" disse ancora sonnecchiante.
"Misato! Ma si può sapere perché ci hai messo tutto questo tempo per rispondere!? Vieni subito qui e porta i ragazzi, Rei compresa, ci stanno attaccando!" le urlò Ritsuko dall'altra parte della cornetta.
Non appena senti la parola 'attaccando', Misato subito si mise a sedere sul letto, tutto il sonno sparì in un attimo.
E proprio in quel momento piombarono nella sua stanza Asuka e Shinji, gridando insieme: "Ci sono dei mostri in città!"
"Preparatevi a salire sugli Eva, mentre io mi cambio" ordinò loro Misato.
Asuka e Shinji uscirono dalla camere per tornare a vedere quegli strani esseri che erano appena atterrati nella città, mentre Misato indossava uno dei suoi abiti di lavoro il più velocemente possibile.

I quattro mostri meccanici avanzavano tra i palazzi, anche se i danni erano minimi perché tutti gli edifici di Neo-Tokyo 3 erano corazzati e già predisposti per resistere ad eventuali attacchi.
Il sistema difensivo della città aprì il fuoco contro di loro, ma senza sortire alcun effetto.
Marpen fece scattare le asce che aveva sulle braccia lanciandole contro alcune rampe lanciamissili e distruggendole con pochi colpi.
Le asce, collegate alle braccia tramite delle catene energetiche, rientrarono rapidamente al loro posto.
In breve arrivarono davanti alla stazione dei treni, Ofilot sparò dalla bocca del viso che aveva sulla parte inferiore una specie di ragnatela, che si attaccò al tetto dell'edificio, e tirando lo divelse.
I quattro mostri meccanici si affacciarono dal punto dove prima c'era il tetto, e osservavano la sala d'aspetto piena di macerie e di corpi di persone schiacciate mentre fuggivano.
Mentre scrutavano quel luogo disastrato alla ricerca di Nadia, quest'ultima se ne stava rintanata in un angolo, sotto una colonna, e si guardava intorno spaventata.
Akito era scomparso, fuori c'erano dei giganteschi mostri che sicuramente cercavano lei, e non aveva nessuno a cui rivolgersi.
C'era l'amico di suo padre, ma non aveva il tempo di cercarlo.
Poi udì dei gemiti provenire dalla sua destra, e vide due persone, una bambina con la sua mamma, che erano state travolte dalle macerie.
La madre aveva protetto la piccola col suo corpo mettendola sotto di sè, ed era rimasta ferita gravemente, emetteva qualche debole lamento, mentre la bambina sembrava illesa e tra le lacrime chiamava in continuazione la mamma.
Nadia rimase shockata da quella vista, poi il suo sguardo si spostò sulle altre persone rimaste ferite o uccise.
E allora la paura fu sostituita dalla rabbia, e i suoi occhi si illuminarono di nuovo con quella luce sinistra, che tuttavia non era mai stata intensa come in quel momento.
Ci fu un tremolio nella struttura, poi qualcosa di invisibile sembrò colpire i quattro mostri mandandoli a sbattere contro i palazzi circostanti.
Nadia con calma si alzò, si diresse verso la madre e la bambina sollevando le macerie che le ricoprivano senza nemmeno toccarle.
Poi impose le mani sulle due persone, le cui ferite si illuminarono e si richiusero in un istante.
La madre sembrò riprendersi subito, senza fare domande, col terrore negli occhi, prese in braccio sua figlia e corse via.
Nadia le guardò finché non furono uscite, poi alzò lo sguardo sui mostri che in quel momento si riaffacciarono dal tetto distrutto.
Non appena i loro sensori visivi riconobbero il bersaglio, Ofilot sparò di nuovo una delle sue ragnatele, mentre Forx si teneva pronto ad afferrare la ragazza non appena la ragnatela l'avesse bloccata.
Ma dall'interno della stazione ci fu come un lampo, e qualcosa di velocissimo uscì dal tetto volando in verticale, quasi fosse stato sparato.
Era Nadia!
La ragazza si alzò fino a cento metri di altezza, fermandosi poi a mezz'aria, e osservando dall'alto i mostri.
Marpen e Ofilot lanciarono nuovamente le asce e la tela, che però si infransero contro uno scudo telecinetico che teneva le loro armi ad una decina di metri di distanza dalla ragazza.
Forx si alzò di scatto mettendosi dritto sul suo corpo da serpente e si lanciò contro Nadia cominciando a menare uno dopo l'altro dei pugni micidiali.
Ma neanche questi colpi riuscirono ad avere la meglio contro la barriera.
Poi Nadia sollevò le braccia, ed ecco che contemporaneamente anche i quattro mostri si sollevarono in aria senza essere toccati e cominciarono ad alzarsi sempre di più.
"Vi piacerebbe farvi un bel voletto senza ritorno nello spazio, magari lanciati verso il sole?" domandò loro la ragazza.

Dalla sua base segreta, Cerberus, seduto sul suo trono, e i due gemelli osservavano il tutto da un enorme monitor.
"Incredibile! Ha sollevato quei mostri pesanti svariate tonnellate come se niente fosse!" disse Gog.
"Le energie racchiuse in quel corpo sono eccezionali!" continuò MaGog.
"Oh si, io ho dato il mio notevole contributo, ma è anche merito di Ogisa. Ah, se non fosse scappato dopo aver scoperto i miei piani. Il mio genio unito al suo, cosa avremmo fatto insieme!" diceva Cerberus "Ma non preoccupatevi, come vi ho già detto, quella ragazza non ha ancora raggiunto la piena maturità genetica, quindi…"

Mentre Nadia continuava a sollevare sempre più in alto i mostri che invano si agitavano, all'improvviso sangue cominciò a colarle dal naso e dalle orecchie, e la vista le si appannò.
"N.. no.. che mi… che mi succede?" mormorò la ragazza mentre sentiva le forze venirle meno.
Cominciò a cadere, anche i mostri iniziarono a scendere.

"…se si tira troppo la corda, alla fine si spezza!"
"Il suo corpo non ha sostenuto lo sforzo necessario per compiere ciò che stava facendo!" commentò Gog.
"Perché, come ha detto il nostro caro Cerberus, non è ancora pronto a sostenere tali sforzi. Ma non possiamo lasciarla morire" proseguì MaGog
"Tranquilli. Ci penseranno i mostri meccanici a salvarla e a portarla da noi".

I quattro mostri meccanici raggiunsero il suolo prima di Nadia, e subito Forx tirò fuori una impressionante lingua da rettile la cui punta biforcuta si avvolse intorno alla ragazza prendendola al volo.
E non appena ci fu il contatto, Nadia sentì il suo corpo irrigidirsi, mentre la sua pelle sembrava bruciare.
"Aiut…o… sussurrò Nadia, mentre sveniva e il suo corpo assumeva un colorito verdastro.

"Avete visto? Quello è il mortale veleno di Forx, inserito sia nei suoi denti che nella lingua. Un veleno creato apposta per neutralizzare definitivamente Nadia, una sostanza che blocca all'istante qualunque attività organica, tranne quella di cuore e polmoni. Ormai è nostra. Fate rientrare i mostri alla base" ordinò Cerberus pieno di malvagia gioia.

I quattro mostri meccanici stavano per obbedire, quando una raffica di colpi sparati da vicino, li colpì alle spalle.
I mostri si voltarono, e videro tre umanoidi antropomorfi, affiancati l'un l'altro, armati e pronti a sfidarli.
Quello al centro era di colore viola, con un corno sulla fronte.
L'umanoide a destra invece era di colore rosso e sembrava avere quattro occhi.
Infine l'ultimo a sinistra era blu e aveva un occhio solo.
Erano armati con quelle che sembravano lanciamissili e fucili mitragliatori.
Gli Evangelion della Nerv.

"Arghhhh!" gridò Cerberus sbattendo il pugno sul bracciolo del suo trono con tanta forza che lo distrusse "Adesso ci si mettono pure quei dannati Evangelion?! Perché c'è sempre qualcuno che mi ostacola proprio quando ormai sono ad un passo dal traguardo?! Ordinate ai mostri di mettere al sicuro il loro bottino, e poi che maciullino quegli umanoidi schifosi!"
Gog e MaGog lo osservavano e sembravano divertiti dalle manifestazioni di rabbia del loro alleato.
"Comunque, per facilitare il tutto… Forx!"

I piloti degli Evangelion osservavano quelle strane creature che avevano davanti.
"La signorina Ritsuko aveva ragione. Quelli non sono angeli" diceva Shinji, che impugnava due Pallet Gun.
"Mi sembra ovvio, stupido! E poi gli angeli hanno sempre attaccato uno alla volta, mai in quattro" gli rispose Asuka, che aveva nella mano destra del suo Eva un lanciamissili.
"Mi sembra che quella specie di gigantesco cobra, tenga una persona imprigionata con la sua lingua" notò Rei, anche lei armata con un Pallet Gun.
Infatti Forx teneva ancora Nadia con la sua lingua, la ragazza era svenuta ma sembrava rigida come una statua, e la sua pelle era diventata quasi verde.
Il mostro allungò la sua lingua di alcune centinaia di metri, e depose Nadia come se fosse un sacco, sul tetto di un palazzo ai confini della città, poi si abbassò come se volesse nascondersi tra i palazzi.
Subito Marpen partì all'attacco con i suoi cingoli, travolgendo tutto e lanciandosi addosso agli Eva, che lo scansarono per un pelo.
Ma subito il mostro lanciò le asce che aveva al posto delle mani contro lo 01, colpendolo in pieno petto e lanciandolo all'indietro.
Shinji si schiantò contro un palazzo.
"Stai bene Shinji?" gli domandò Misato via radio.
"Si, l'AT-Field ha assorbito l'impatto" rispose il ragazzo mettendosi in piedi.
Invece Asuka si muoveva molto agilmente, evitava gli attacchi di Ofilot che lanciava getti di ragnatela cosi grandi, che avvolgevano quasi completamente i palazzi che colpivano.
"Non fai altro che sputare" gli disse sarcastica Asuka "ora fammi vedere se sei bravo anche ad ingoiare".
Rapidamente lo 02 saltò sopra Ofilot, e gli infilò nella bocca del viso che teneva sulla schiena la canna del suo lanciamissili.
Premette il grilletto più volte di seguito, e lanciò i colpi direttamente nella bocca, che esplose fragorosamente insieme al resto del viso e al lanciamissili.
"Osp, mi sa che ho esagerato" disse Asuka, mentre Ofilat cominciò ad agitarsi e fece cadere a terra lo 02.
Rei invece affrontava Attun, che cominciò a far ruotare le lame che aveva intorno alle mani.
Cercò di colpire lo 00 muovendo le mani avanti e dietro, Rei sparò con la sua arma, ma i proiettili non servivano a niente contro la corazza del mostro, che continuava ad avanzare e riuscì a distruggere il Pallet Gun di Rei.
Il mostro menò altri colpi contro lo 00, che però lo sfioravano soltanto, e a tratti emettevano scintille, come se avessero urtato contro qualcosa di invisibile.
"L'At-Field mi protegge" pensava Rei.
La ragazza non si perse d'animo, afferrò direttamente le mani di Attun e cercò di farlo indietreggiare.
Impiegando al massimo la forza nelle gambe dell'Eva, sembrò riuscirci e lo lanciò contro un palazzo.
Invece Shinji schivava i colpi di Marpen e contemporaneamente gli sparava contro con i suoi Pallet Gun,ma senza ottenere alcun risultato, finché il mostro non gli andò addosso con i suoi cingoli, sbattendolo al suolo e cominciando a striderci sopra.
I due fucili dello 01 vennero sbriciolati.
"Urgh! Vorrebbe schiacciarmi, ma l'AT-Field lo impedisce, per fortuna" pensava Shinji mentre poggiava le mani sulla parte inferiore di Marpen che ora gli stava sopra e facendo leva con le braccia riuscì a sollevarlo e lanciarlo via, anche se non di molto.

Sul ponte di comando della Nerv, tutti assistevano alla battaglia.
"Mi sembra che siano alla pari. Le armi degli Eva non sortiscono grandi effetti contro quelli strani mostri. Ma neanche loro riescono a fare qualcosa agli Eva protetti dagli AT-Field" diceva Ritsuko.
"Si, ma quei mostri, molto probabilmente hanno la stessa origine di quello che ha di recente attaccato Tokyo. Cosa ci fanno qui?" si chiedeva Misato.
Gendo e Fuyutsuki osservavano impassibili come loro solito dalla torre mobile.
"Cosa ne pensi, Ikari" disse Fuyutsuki chinandosi fino all'orecchio di Gendo che stava seduto davanti a lui.
"Quei mostri hanno un obiettivo ben preciso." rispose l'uomo "E penso proprio sia quella persona che uno di loro aveva imprigionato con la lingua. Ma un momento… che fine ha fatto quel mostro? Quel gigantesco cobra".
In quel momento risuonò una spia luminosa sul ponte di comando, e contemporaneamente nei tre Eva si attivò il timer della riserva energetica.
"Che succede?" dissero insieme i tre ragazzi.
"Qualcosa ha reciso nello stesso momento tutti e tre gli Umbilical Cable!" gridò Aoba.
"Agli Eva restano quattro minuti e quarantacinque secondi di autonomia!" avvertì Maya.
"Ma chi può essere stato?" si domandò Ritsuko.
Come risposta qualcosa sembrò alzarsi dai palazzi, un figura invisibile di cui si intravedevano solo i bordi.
Ma poi ridiventò completamente visibile, rivelandosi come Forx, che sorrideva in modo sinistro.
"Ecco dove era finito! Quel mostro ha anche capacità camaleontiche, che gli permettono di rendersi quasi invisibile" disse Gendo.

"Avete visto?" domandò pieno di se Cerberus ai due gemelli "Gli Eva sono armi micidiali, anche se i loro stupidi piloti riescono a sfruttare solo una piccola parte del loro potenziale. Comunque sono sempre degli ossi duri per via dell'AT-Field. Il loro unico punto debole è il cavo di alimentazione. Cosi ho mandato Forx a reciderlo, mentre gli altri tre distraevano gli Eva in modo che non se ne accorgessero".
"Complimenti" dissero insieme Gog e MaGog.

"Ora che facciamo?" domandò Shinji alle sue compagne, mentre il periodo di autonomia si esauriva inesorabilmente e i mostri meccanici si tenevano a distanza.
A quel punto, non erano costretti a combattere per forza, potevano benissimo aspettare che scadessero i cinque minuti della riserva degli Eva, limitandosi a schivare eventuali attacchi.
"Bastardi! Non avete ancora vinto!" esclamò Asuka, che di corsa si diresse verso uno degli alloggiamenti situati dentro i palazzi, e che custodivano Umbilical Cable.
Ma non appena lo vide, Forx scattò in avanti e come una piovra con i tentacoli, avvolse i tre Eva col suo lunghissimo corpo, cominciando a stringere.
Anche se l'AT-Field impediva al mostruoso serpente di stritolarli, gli Eva erano comunque bloccati, mentre Marpen e Ofilat distruggevano o rendevano impraticabili tutti gli alloggiamenti con i cavi energetici di emergenza.
Il sistema difensivo di Neo-Tokyo 3 intervenne di nuovo, cominciando a lanciare raffiche di missili e proiettili esplosivi contro i mostri, ma Attun cominciò a distruggere come niente tutte le rampe con le sua mani circondate di spade.
Ai piloti giunse via radio la voce di Misato: "Ragazzi, ritiratevi immediatamente. Vi rimangono appena due minuti di autonomia. Se l'energia termina, e voi siete ancora li, senza l'At-Field a proteggervi, quei mostri vi faranno a pezzi in un istante".
"Ritirarsi?! Scusi se glielo dico, signorina Misato, ma è più facile dirlo che farlo" le rispose Shinji che muoveva avanti e indietro le leve per l'induction mode senza risultato.
"Questa specie di serpente ha una stretta micidiale" continuò Rei.
"Piantatela di lamentarvi. Mi è venuta un idea per liberarci: espandete al massimo l'AT-Field dei vostri Eva, io farò altrettanto" ordinò Asuka.
Shinji: "Come?... Ma certo!"
I ragazzi si concentrarono, e i campi protettivi dei loro Eva cominciarono ad espandersi sempre di più, allentando la presa di Forx, che tentava di resistere, ma quando si rese conto che continuando in quel modo il suo corpo rischiava di lacerarsi, allora si ritirò.
Velocemente gli Eva corsero verso una rampa di uscita che proprio in quel momento si stava aprendo su una strada e vi saltarono dentro.
La rampa rapidamente si richiuse, mentre un ascensore riportava gli Eva nel Geo-Front.
"Ritirarsi in quel modo, scappare con la coda fra le gambe! Che vergogna!" si lamentava Asuka.
"Posso capire il tuo desiderio di rivincita, ma se restavamo lassù saremmo morti. E da morta, come potevi pensare di vendicarti?" le disse Shinji.
"Per una volta hai detto una cosa giusta, stupi-Shinji. Ma quei mostri la sopra si sbagliano di grosso se pensano che è finita qui".
In quel momento, tutte le luci negli Entry Plug si spensero per il termine dell'energia.

"Il rientro degli Eva è stato completato, maggiore" informò Hyuga.
"Bene. Adesso però che facciamo? Non penso sia una buona idea lasciare quei mostri liberi di agire, ma riarmare gli Eva e rispedirli in superficie può essere pericoloso" diceva Misato.
Ritsuko stava per risponderle, ma fu interrotta da Aoba: "Rilevato un oggetto volante non identificato in direzione nord. E' apparso dal nulla e si dirige qui a grande velocità".
"Chi può essere? Un altro mostro?"
Misato invece non pensò ad un altro mostro: "Che sia…"

I quattro mostri meccanici, dopo aver visto gli Evangelion ritirarsi nel sottosuolo, si diressero verso il tetto su cui avevano lasciato Nadia.
La ragazza giaceva ancora svenuta, il suo corpo aveva sempre un colorito verde.
Forx fece scattare in avanti la sua lingua per riafferrarla.
Ma due oggetti scintillanti e velocissimi, simili a stelle ninja, sfrecciarono nell'aria e tagliarono la punta di quella lingua, facendone uscire un liquido verdastro.
Poi si udì un rumore come di razzi, ed ecco che dal cielo arrivò Mazinga Z.
Atterrò su un palazzo ponendosi proprio davanti ai mostri.
Stavolta il misterioso robot aveva qualcosa agganciato al ventre, uno strano mezzo dotato sulla schiena di affilate ali color rosso chiaro.
"Perfetto. Anche i Southern Cross Knife funzionano perfettamente. Proprio come il Jet Scrander. Avete sconfitto gli Eva, ma stavolta ve la vedrete con Mazinga Z, stupidi mostri" disse sicuro di sè Ken, il giovane pilota del Mazinga.

"Mazinga Z è qui!" esclamò Misato.
"Sembra proprio che dove vadano quei mostri, vada anche lui" disse Ritsuko.
"Be, allora forse ci penserà lui a sconfiggere quei mostri".
"Aspettiamo e vediamo se è in grado di farcela" disse Gendo.

"Ah, Mazinga Z. Chissà come, ma me lo aspettavo. Vedo che ti piacciono le entrate in scena alla 'arrivano i nostri', stavolta però non te la caverai. Sei da solo contro ben quattro dei miei mostri meccanici. Ti faranno a brandelli" disse Cerberus.

Ofilat lanciò nuovamente la sua tela, per imprigionare i piedi di Mazinga, ma il robot spiccò il volo verso l'alto, e poi scese in picchiata contro di loro.
Forx scattò verso l'alto muovendo a spirale il suo corpo e cercando di colpirlo, ma Ken abilmente schivò l'attacco facendo andare Mazinga Z a zig zag e con le sue ali affilate riuscì anche squarciare parte del corpo di Forx.
Il giovane pilota si fermò a mezz'aria voltandosi verso il mostro, il cui corpo si agitava e faceva uscire dalla ferita un liquido simile a sangue.
"E' una posizione perfetta. KOUSHIRYOKU BEAM!" gridò Ken, lanciando nuovamente i suoi raggi ottici dentro la ferita, generando una grossa esplosione e tagliando in due parti Forx.
Le parti del mostro si schiantarono al suolo, e cominciarono ad agitarsi come in preda all'agonia.
Una delle due parti andò addosso proprio ad Attun e Ofilat
"Meno uno!" esclamò soddisfatto Ken.
Ma proprio allora due asce si attorcigliarono intorno alle ali di Mazinga e lo trascinarono giù sbattendolo al suolo.
Era opera di Marpen, che sollevò Mazinga cominciando a sbatterlo in tutte le direzioni, e distruggendo interi palazzi.
"Maledetto! SGANCIAMENTO!" gridò Ken tirando una piccola leva affianco al suo sedile.
Il Jet Scrander si staccò dal ventre di Mazinga, che prontamente atterrò in piedi, Ken urlò: "MISSILE PUNCH!" ed ecco che il ventre del suo robot si aprì e ne uscì un missile bianco che colpì Marpen in pieno viso.
Nessun danno, ma diede a Ken il tempo sufficiente per saltare direttamente addosso al mostro meccanico.
"BREAST FIRE!" e di nuovo un raggio di colore rosso partì dalle antenne che Mazinga portava sul petto.
Il raggio investì in pieno tutta la parte superiore di Marpen, e grazie alla vicinanza la sciolse subito.
Ken saltò via giusto in tempo per non essere travolto dall'esplosione della parte inferiore del mostro meccanico.
"Meno due! Guardate e imparate, Evangelion!"
Quando improvvisamente Mazinga venne avvolto da un immenso corpo color verde, che subito cominciò a stringere bloccandolo in una morsa.
"Ma che…" Ken si guardava stupito.
Era ancora Forx, o meglio la parte del mostro che lui aveva amputato, si muoveva come se fosse dotata di una volontà propria, mentre l'altra parte, con la testa e le braccia, sogghignando in modo sinistro si avventava su di lui cominciando a tirargli fortissimi pugni direttamente sulle testa.
Ken sentiva il frastuono prodotto da quei pugni giganteschi cosi vicino che quasi gli spaccava i timpani.
Mazinga Z reagì: "RUST HURRICANE!" e facendo partire dalla griglia sul viso quella sorta di tornado, riuscì a far indietreggiare Forx.
Poi con i Koushiryoku Beam cominciò a fondere la seconda parte del mostro che lo imprigionava, e riuscì ad allentare la presa quanto bastava perché potesse liberarsi facendo leva con le braccia.
"Uff… me la sono vista brutta. Meno male che il vetro del Pilder è fatto di un materiale quasi indistruttibile e che avevo la cintura attaccata. Altrimenti sarei già uno spezzatino. Ora…"
Prima che potesse finire la frase, qualcosa di bianco si riversò sulla testa di Mazinga, ricoprendo interamente il veicolo dove stava il pilota.
"Non vedo più niente!" esclamò Ken.
Ofilat lo aveva colpito con una delle sua ragnatele, Mazinga cercò di liberarsene con le mani, ma Forx lo attaccò di nuovo prendendolo per le spalle e buttandolo a pancia sotto contro la strada.
In questo modo, restando sempre dietro di lui e tenendolo adesso per le braccia, non doveva temere le armi di Mazinga, e lo teneva anche fermo, mentre Attun si avvicinava minaccioso alla testa di Mazinga facendo roteare come le pale di un elicottero le lame che aveva intorno alle mani.
"Merda!" ringhiò Ken.
Le lame erano vicinissime ormai a Mazinga, Ken già ne sentiva chiarissimo il rumore, quando ecco che una figura rossa si lanciò su Attun, prendendolo per le spalle e buttandolo con forza di lato.
"Va bene, mostriciattoli, è arrivato il momento del secondo round!" gridò Asuka a bordo del suo Eva-02, e impugnando nelle mani una Sonic Graive e una Smash Fork.
Intanto una piccola raffica di quelle che sembravano scariche elettriche, si abbatterono sul volto di Forx, facendolo indietreggiare.
Anche Shinji era tornato sul campo di battaglia, aveva un fucile a positroni e una Sonic Graive, corse affianco a Mazinga Z e tentò di parlare col pilota di quel robot provando tutte le frequenze radio.
"Pilota del Mazinga Z, stai bene?"
Shinji si sentiva un po' impacciato, ma del resto era la prima volta che a bordo di un Eva parlava con qualcuno che non faceva parte della Nerv.
Inizialmente si sentirono solo scariche, poi arrivò un sommesso: "Si".
Shinji non capiva se quella voce cosi sommessa fosse dovuta al fatto che il misterioso pilota del Mazinga era restio a parlare con uno sconosciuto, oppure perché quello stesso pilota provava vergogna per essere stato aiutato.
Ofilat tornò alla carica con la sua tela, ma stavolta la sua ragnatela interruppe la sua corsa contro uno scudo in metallo.
Pure Rei era tornata col suo Eva, e copriva Shinji con lo stesso scudo con cui lo aveva protetto durante lo scontro col 5° Angelo.
Ma stavolta aveva anche il suo Sniper Rifle, che le permise di sparare rapidamente due colpi in successione direttamente negli occhi della seconda faccia di Ofilat, accecandolo.
Il mostro cominciò a sputare la sua tela in tutte le direzioni, ma Rei continuava a proteggersi col suo scudo e cercava di avvicinarsi, almeno finché non dovette lasciare lo scudo perché si era riempito a tal punto di ragnatela che questa colava sul terreno attaccandocisi e bloccandolo.
Ma ora era abbastanza vicina per poter saltare sul dorso del mostro meccanico, estrarre il proprio Progresive Knife e con esso incidere la schiena del nemico e aprirla.
Ofilat cominciò a muoversi in tutte le direzioni in modo alquanto agitato, tentava di scrollarsi chi era salito su di lui, ma Rei lasciò il Knife e si aggrappò con la mano libera ad uno dei lembi dello squarcio da lei aperto, e tra tutti quei meccanismi strani e il continuo fuoriuscire di liquidi simili a sangue, le sembrò di vedere una sfera bianca e pulsante circondata di cavi.
"Potrebbe essere come per il nucleo degli angeli" pensò Rei, che scaricò tutti i colpi del suo fucile direttamente sulla sfera, distruggendola.
Ofilat si bloccò, cominciò a tremare tutto, Rei intuì cosa stava succedendo, ma prima che potesse spostarsi il mostro meccanico esplose, e l'esplosione sollevò in aria lo 00 mandandolo contro alcuni palazzi.
"Rei, tutto bene?" chiese Misato via radio.
"Si, sono solo un po' scossa" rispose Ayanami scuotendo la testa.

"Bene allora. Sembrerebbe che stavolta gli Eva possano farcela contro quei mostri" diceva Misato a Ritsuko sul ponte di comando.
"Pur non condividendo del tutto l'idea di ridare i cavi di alimentazione agli Eva e di rispedirgli in superficie, abbiamo seguito il tuo consiglio di usare le armi da taglio. E si è dimostrato un idea vincente" rispose Ritsuko "Ma se quei mostri torneranno qui, non dovremo più farci trovare impreparati. Penso sia arrivato il momento di fare qualcosa per l'alimentazione degli Evangelion".
"Quando la battaglia sarà finita, ordinate agli Eva di catturare Mazinga Z e di arrestarne il pilota" ordinò ad un tratto Gendo.
"Come?" esclamarono insieme Misato e Ritsuko.
"Si. Mazinga Z potrebbe risultare di ostacolo per la Nerv. Inoltre sono convinto che il suo pilota potrà darci informazioni preziose".
"Ma ci sta aiutando!" obbiettò Misato.
"Questi sono i miei ordini" replicò impassibile Gendo.

Asuka affrontava Attun, il loro scontro era un volteggiare di lame nell'aria, ma Asuka stavolta era in vantaggio.
Le lame di Attun non riuscivano a penetrare l'AT-Field dell'Eva-02, mentre le armi della ragazza sarebbero riuscite sicuramente a perforare l'armatura del mostro meccanico, perché erano in grado di tagliare qualunque cosa.
Ogni tanto Attun mirava al cavo di alimentazione, ma Asuka lo intuiva subito e prontamente indietreggiava.
Ad un certo punto Attun provò un affondo, Asuka girò su se stessa e riuscì ad andare alle spalle del mostro, e con un colpo netto della Smash Fork gli troncò la testa, che cadde a terra in un crepitio di scintille.
"Beccati questo!" gridò trionfante Asuka, che piantò la Sonic Graive nel corpo del mostro attraverso il collo squarciato.
Pochi secondi, e il mostro esplose.
E anche Asuka esplose in uno "Urrà!!!! Chi è la migliore, eh?"
"Asuka, a dopo i festeggiamenti. È rimasto ancora un mostro" l'avvertì Misato via radio.
Asuka si voltò pensando di dover affrontare un nuovo nemico, ma non era cosi.
Lo 01 e Mazinga Z fronteggiavano le due parti di Forx, dopo che Shinji aveva finito di liberare, col Progresive Knife, la testa del Mazinga dalla ragnatela di Ofilat.
"Che strano sistema di pilotaggio" aveva pensato Shinji quando vide il Pilder inserito sulla testa di Mazinga Z.
Forx si lanciò all'attacco con la parte dotata di braccia, tese verso di loro , ma venne intercettato da Mazinga, il cui pilota gridò: "IRON CUTTERS!" e i pugni del robot nuovamente partirono in avanti, stavolta però delle lame apparvero ai loro fianchi e tranciarono le braccia del mostro, che continuò comunque l'attacco scattando in avanti con la testa.
"KOUSHIRYOKU BEAM!" urlò Ken, centrando in pieno il viso di Forx e iniziando a scioglierlo.
Senza più riuscire a vedere, Forx si schiantò sul suolo davanti a Mazinga Z, che con il Breast Fire alla massima potenza lo sciolse.
Shinji invece affrontava la seconda parte di Forx, che cercava di schiacciarlo muovendo come una mazza la parte terminale della coda.
Lo 01 evitava questi colpi, poi facendosi coraggio prese la rincorsa, saltò verso l'alto, conficcò il Glaive nell'estremità superiore del nemico, e cominciò poi a scendere tenendo sempre la lama dentro il corpo del mostro meccanico.
Cosi man mano che scendeva apriva uno squarcio dentro il quale sparava col fucile a positroni.
Una rapida serie di esplosioni, e anche la seconda metà di Forx venne distrutta.
Non appena toccò il suolo, Shinji tirò un grosso sospiro di sollievo: "Che battaglia. E' stata più dura di quella combattute contro gli angeli".
"Shinji, Asuka, Rei" Misato si fece nuovamente sentire "Avete fatto un buon lavoro. Solo che…."
"Che cosa?" domandò incuriosito Shinji.
"Dovete catturare Mazinga Z".
"Ehhhh!? Ma è assurdo! Quel robot sarà anche brutto e pure più basso di un Eva, ma ci ha aiutato!" esclamò Asuka.
"Giusto. E poi per quale motivo dovremmo catturarlo?" continuò Shinji.
"Mi dispiace, ma sono gli ordini del comandante Ikari".
"Non disturbatevi" si inserì all'improvviso una nuova voce.
"Ma chi… il pilota di Mazinga Z! Avevo lasciato la radio dello 01 aperta a tutte le frequenze!" esclamò Shinji.
La radio l'aveva effettivamente dimenticata, ma stranamente fu felice di averlo fatto.
Ken, non appena aveva sentito l'ordine agli Eva di catturarlo, richiamò il Jet Scrander, che giaceva sepolto sotto le macerie di un palazzo, e non appena lo vide alzarsi in volo e scendere in picchiata verso di lui, fece una rapida corsa e saltò verso l'alto.
Il Jet Scrander si agganciò al ventre del Mazinga, i razzi andarono al massimo della loro potenza, e rapidamente Mazinga Z scomparve tra le nuvole.

Nella sua base segreta, Cerberus aveva assistito in silenzio alla seconda sconfitta dei suoi mostri meccanici.
"Cosa hai intenzione di fare adesso?" gli domandò Gog.
Cerberus si alzò di scatto dal suo trono, e ringhiò: "Ho commesso un errore di valutazione, ma non lo ripeterò in seguito. Vedrete Evangelion e Mazinga Z, che fine fanno coloro che osano contrastarmi. Gog, MaGog! Iniziate immediatamente a studiare un modo per annullare l'AT-Field degli Eva. Voglio che mi troviate un arma sicura da applicare ai mostri meccanici in modo che possano distruggere gli Evangelion senza bisogno di troncare il loro cavo esterno. Inoltre ho deciso che sfrutteremo le tecniche segrete per la costruzione di un mostro meccanico di tipo Alpha!"
"Sei sicuro che sia una buona idea?" replicò Gog.
"Quei mostri modello Alpha sono potentissimi, ma anche molto difficili da controllare. Per questo siamo stati restii a usarli subito" continuò MaGog.
"Io non temo niente. Ho in mente un piano ben preciso per sistemare sia gli Eva che Mazinga Z. Ma sono stanco di avere sorprese spiacevoli. Voglio che i nostri prossimi mostri siano invincibili, e il modello Alpha lo piloterò io stesso!"

Intanto Ken stava volando col Mazinga Z portandosi al di sopra delle nuvole.
"Maledizione! Mi sono lasciato intrappolare da quei mostri meccanici troppo facilmente! E ho anche dovuto accettare l'aiuto degli Evangelion. Che vergogna, farmi aiutare da quei… cosi! Non sono neanche veri robot!" pensava il giovane pilota mentre stringeva la cloche del Mazinga cosi forte che sembrava quasi volerla rompere.
"Ken, mi ricevi?" gli giunse una comunicazione via radio.
"Si, signor Kabuto. Forte e chiaro".
"Hai agito bene in questa battaglia, ma a volte ti sei lasciato prendere troppo dall'entusiasmo. Ricorda, finché non hai sconfitto tutti i tuoi nemici, non puoi pensare di aver già vinto. Ora rientra alla base, le coordinate sono sempre le stesse".
"Si, ma le prometto che la prossima volta non mi lascerò intrappolare in quel modo. E non avrò neanche bisogno dell'aiuto degli Evangelion!"
"Se ti comporti cosi, allora commetti un grande sbaglio" arrivò sempre via radio un'altra voce maschile.
"Sempai Tetsuya, cosa vuole dire?"
"Ricordati che una volta io la pensavo come te, credevo di poter sconfiggere da solo qualunque nemico, e di non aver bisogno dell'aiuto di nessuno. Il mio egocentrismo stava per condurci alla sconfitta, ma anche se a caro prezzo, ho imparato la lezione. Cerca di impararla anche tu".
"Va bene" rispose scocciato Ken "Ma… ore che ci penso, che fine ha fatto Boss? Non che potesse servirmi, ma sbraitava cosi tanto che voleva venire con me…"
All'improvviso via radio giunse un certo frastuono, un rumore che a Ken sembrò quello di…. scope.
"Cos'è questo rumore?" chiese il ragazzo.
"Be… ecco vedi…" provò a dire Kabuto, che venne interrotto da uno strillare: "Kabuto! Tetsuya! Maledetti! Come avete osato legarmi e chiudermi dentro questo sgabuzzino?! Slegatemi subito che devo farvela pagare!!!"
"Ah, ho capito" disse Ken scuotendo il capo.

[CONTINUA AL CAPITOLO 4]