La rivincita di Vega
Sulla Terra regna da tempo la pace e Actarus si trova su Fleed assieme alla sorella Maria. Al ranch Betulla Bianca sembra tutto tranquillo ma è la quiete prima della tempesta...

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Capitolo 4

Alcor stava sudando mentre la voce nasale di Rigel lo incalzava "Allora pelandrone, ci vuole tutto il giorno per portare quei tavoli sul prato, guarda che se non ti muovi prendo il frustino dei cavalli e ti faccio vedere io……..Mizar, ti muovi con quelle sedie, c'è ancora il palco da montare e tutto deve essere pronto per stasera!!!!!!"
"Ma papà" si lamentò Mizar "sono solo le sette del mattino, se cominci ad urlare così a quest'ora stasera non avrai più fiato"
"Taci tu scansafatiche, e continua a lavorare……la festa di stasera è troppo importante per trascurare anche il più piccolo dettaglio…….Venusia, ti sei ricordata di mandare gli inviti a quelli della base, non ci faranno lo sgarbo di non intervenire vero?"
"Si papà, non ti preoccupare, ho invitato anche Banta e sua madre"
"Beh…..di loro avrei anche fatto a meno….ma del resto sono i nostri vicini….ALCOR ALLORA TI VUOI SBRIGARE, COMINCIA A LAVORARE AL PALCO!!!!!!"
Alcor sorrise, quella scena gli sembrava di averla già vista; era arrivato da poco alla fattoria col suo TFO e anche allora ci si preparava ad una festa campestre, solo che quella volta l'allegria era stata spazzata via da un attacco di Vega ed era stato proprio allora che lui aveva scoperto l'identità segreta del garzone di stalla della fattoria Betulla Bianca.
Stavolta però non ci sarebbero stati inconvenienti e ci si sarebbe potuti divertire allegramente, e poi il Dott. Procton aveva annunciato una sorpresa speciale….chissà a cosa voleva alludere, a nulla erano valsi i tentativi di farlo sbottonare
Tra l'altro anche gl'incubi sembravano avere deciso di dargli un po' di tregua, ormai erano tre notti che dormiva tranquillo…..chissà, forse si era trattato veramente del riaffiorare di antiche paure inconsce; ora l'importante era finire quel benedetto palco dal quale il Dott. Procton avrebbe fatto un discorso e che poi sarebbe servito ai musicisti per la serata danzante.
Col passare delle ore i preparativi proseguivano spediti, anche Banta era venuto a dargli una mano ed a metà pomeriggio tutto era pronto, bastava solo attendere che il sole calasse per dare inizio alla festa.

Verso le sette di sera gli invitati cominciarono ad arrivare, prima quelli delle fattorie vicine e poi il personale della base col Dott. Procton, un grande grill ardeva in un angolo carico di cibo che si rosolava allegramente e che non aspettava altro che il festoso assalto dei convitati che non si fece certo attendere.
Alla fine del pranzo Rigel si arrampicò sul palco e, preso il microfono, cominciò a parlare:
"Un momento di attenzione prego, siamo qui riuniti per celebrare il primo anniversario della fine della guerra contro gli spaziali di Vega, sappiamo tutti quanto ci è costata ma adesso che viviamo in pace è giusto ricordare chi ha combattuto per liberarci dal pericolo di una fine terr………."
Non riuscì a finire la frase, la sua attenzione al pari di quella degli altri invitati fu attirata da una scia color fuoco che attraversava il cielo
"Ohhhhh, una stella cadente!!!!" esclamò Banta
Alcor, Venusia ed il Dott. Procton si scambiarono un'occhiata carica di tensione, da esperti avevano capito che quella traiettoria troppo rettilinea non poteva essere quella di una comune meteora.
Come un sol uomo balzarono sulla jeep della base e schizzarono via inseguiti dalla voce di Rigel "Professore, Alcor dove andate? Anche tu Venusia, ma ti sembra il modo di comportarti?"

Mentre si dirigevano alla base Alcor chiese al professore "Pensa anche lei quello che penso io?" "Si Alcor, quello era un UFO!"
"Ma non possono essere ancora quelli di Vega vero?" disse Venusia con un'incrinatura nella voce; no, non poteva ricominciare tutto, era la festa per la fine della guerra e qualcosa dallo spazio scendeva ancora a turbare la pace……..e stavolta Actarus non c'era!
Entrarono nella sala controllo dell'istituto:
"Harada, che mi dice?"
"Professore, un oggetto volante non identificato è entrato nell'atmosfera ed è sceso dietro la montagna"
"Si è schiantato? Come un meteorite intendo"
"No professore, non si registra nessun impatto violento, qualsiasi cosa fosse è atterrata dolcemente"
"Alcor, Venusia……ve la sentite di andare a controllare?"
I due ragazzi rimasero per un attimo interdetti, in quel momento passarono davanti ai loro occhi tutti gli incubi che nei giorni passati li avevano tormentati e furono tentati di rifiutare.
Ma fu solo un attimo
"Certo professore!!" risposero all'unisono e corsero verso gli hangar dove da un anno riposavano i loro veicoli, provarono una strana sensazione a reinfilarsi le tute di volo e a prendere posto sui pod che li avrebbero portati ai loro velivoli e una punta di nostalgia la provarono vedendo il terzo pod, quello di Maria, desolatamente vuoto.

Le gondole si mossero lungo i tubi di collegamento e portarono i due piloti rispettivamente al Goldrake2 ed alla Trivella Spaziale, un minuto per riprendere confidenza con i comandi e le catapulte li proiettarono all'esterno.
"Venusia dividiamoci e perlustriamo la zona"
"Ok Alcor"
"Mi raccomando, siate prudenti e non fate mosse azzardate…..se veramente c'è qualcosa avvertitemi subito"
Sembrava che il tempo fosse tornato indietro, quei comandi, quelle raccomandazioni che non avevano più udito da tanto tempo uscivano automaticamente dalle loro bocche.

[CONTINUA AL CAPITOLO 5]